Cosa sono i probiotici
I probiotici sono definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio all’ospite”.
Questi microrganismi risiedono abitualmente nell’intestino umano, e costituiscono quella che viene comunemente definita “microflora intestinale”. In termini scientifici, l’insieme di tutti i differenti microrganismi della flora di un individuo prende il nome di microbiota.
Un microrganismo che viene somministrato al fine di modificare la flora intestinale, per essere definito “probiotico”, deve soddisfare determinate caratteristiche:
1. Essere resistente ai succhi gastrici e alla bile e quindi in grado di sopravvivere nelle vie digestive;
2. Essere in grado di aderire alla mucosa intestinale e colonizzarla;
3. Essere tollerato dall’organismo umano, cioè deve essere un costituente della flora dell’intestino sano;
4. Essere privo di effetti nocivi anche in pazienti immunocompromessi;
I probiotici sono impiegati principalmente nel riequilibrio della microflora intestinale, che può essere alterata a seguito di terapia antibiotica o in caso di manifestazioni cliniche quali – a titolo di esempio – diarrea, stipsi, acidità gastrica, gastroenterite e malattie infiammatorie intestinali.
Numerosi studi scientifici ormai dimostrano come l’equilibrio della flora batterica intestinale sia fondamentale per il buon funzionamento delle funzioni immunitarie.
Di recente, un documento della World Allergy Organization (WAO) ha supportato l’uso di probiotici sia durante la gravidanza che durante i primi mesi di vita per la prevenzione dell’eczema atopico nei bambini ad alto rischio di svilupparlo.
Va detto, peraltro, che gli effetti terapeutici dipendono moltissimo dal tipo di batteri probiotici somministrati, dalla loro concentrazione e dalla durata della terapia.
I più comuni probiotici sono i lattobacilli (ad esempio L. rhamnosus, L. acidophilus, L. casei, L. delbrueckii subsp. bulgaricus, L. reuteri, L. brevis, L. salivarius, L. fermentum, L. plantarum) e i bifidobatteri (B. bifidum, B. adolescentis, B. animalis, B. infantis, B. longum, B. breve). Accanto a queste specie più utilizzate, si ritrovano i lattococchi (ad esempio il Lc. lactis) e gli streptococchi (ad esempio lo S. thermophilus).
Prebiotici
A differenza dei probiotici, i prebiotici sono zuccheri complessi che l’organismo umano non è in grado di metabolizzare ma che possono essere utilizzati dai probiotici come substrato nutritivo, quindi per favorire la loro crescita. L’aggiunta di un prebiotico permette al batterio di svilupparsi più rapidamente e di colonizzare l’intestino in maniera più efficace.
Le sostanze con provata azione di stimolo dei probiotici sono diverse, ma di queste solo alcune hanno un buon numero di lavori scientifici a supporto e buone evidenze di efficacia.
Il gruppo maggiormente studiato è quello formato dall’inulina e dai frutto-oligosaccaridi (FOS), sostanze naturalmente presenti in molti alimenti, specialmente di origine vegetale, classificate in base al numero di unità saccaridiche che ne determinano la lunghezza, identificata dal grado di polimerizzazione (DP).
– Frutto-oligosaccaridi a catena medio-lunga, con peso molecolare compreso fra 10 e 60 DP; il prodotto di riferimento è l’inulina.
– Frutto-oligosaccaridi a catena corta, con peso molecolare compreso fra 2 e 10 DP.
Sinbiotici
I simbiotici sono prodotti contenenti microrganismi probiotici vivi e vitali in grado di esercitare un’azione positiva sulla microflora intestinale e promuovere di riflesso il benessere del consumatore.
Allo stesso tempo, i simbiotici contengono prebiotici, ingredienti non digeribili dall’uomo, ma fermentabili da parte dei batteri probiotici presenti nel lume intestinale, di cui stimolano la crescita e l’attività, favorendo il riequilibrio della microflora intestinale.
La combinazione di probiotici e prebiotici si definisce “sinbiotico”.
L’associazione di probiotici e prebiotici rappresenta, probabilmente, la migliore strategia di integrazione, perché migliora da un lato la sopravvivenza degli organismi probiotici (aumenta la shelf-life del prodotto) e fornisce allo stesso tempo un substrato specifico alla flora batterica residente.
La lista dei potenziali effetti benefici dei simbiotici sulla salute umana è piuttosto lunga. Si va dal miglioramento dell’intolleranza al lattosio, all’aumentato assorbimento di alcuni minerali (calcio, ferro e magnesio), passando per un miglioramento della selettività della mucosa intestinale che concorre a determinare gli ulteriori benefici ascritti ai simbiotici, come l’effetto ipocolesterolemizzante, immunostimolante e ipotrigliceridemizzante, normalizzante sulla funzionalità intestinale (motilità, assorbimento, selettività e secrezione), protettivo contro infiammazioni e infezioni a carico dell’intestino, terapeutico contro la diarrea da antibiotici ed antitumorale. Questi effetti dei simbiotici pongono le basi per tutta una serie di altre attività benefiche ad essi riconducibili, ma ancora in attesa di conferma.
Da sempre l’obiettivo di Allergy Therapeutics Italia è quello di rispondere alle esigenze dei pazienti offrendo prodotti di qualità in accordo con le normative vigenti.
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